" E' giunto il momento di comprendere che le regole non le possono più fare i tecnici ma un pool di esperti, non di pallanuoto ma di spettacolo."
Cambiamo le regole. Facciamo in modo che l'uomo in più sia una situazione di gioco meno determinante
nell'equilibrio del gioco, portando a 2 il numero massimo di espulsioni
per giocatore. Oppure inserendo un limite di squadra, come nel basket,
per cui dopo un limite massimo di falli di squadra si effettuano tiri
liberi: allo stesso modo dopo 5-6 espulsioni complessive si assegnerebbe un tiro di rigore.
Vi piace?
E invece no, non ci penso assolutamente a proporre cose del genere. Prima di tutto perchè pur potendo apparire una buona soluzione alla dipendenza da superiorità numerica, presto le dinamiche non scritte del nostro sport finiranno per rendere il gioco ancora più duro e meno spettacolare.
Diventa necessario che i timonieri della pallanuoto mondiale comprendano che, se la pallanuoto vuole finalmente emergere dal marasma mediatico che circonda tutti ma premia pochi, non basta puntare scintillanti riflettori su un gioco che spesso si basa su regole superate o modificate ad arte per favorire questa o quella nazionale, in base al potere che le diverse fazioni internazionali riescono ad avere in quel momento.
Siccome le decisioni si prendono sempre l'indomani la chiusura di una Olimpiade e non si cambiano per tutto il quadriennio che ci traghetta ai giochi successivi, il momento è ora.
Il momento di cosa?
Di comprendere che le regole non le possono fare i tecnici, ma un pool di esperti, non di pallanuoto ma di spettacolo. Un gruppo di professionisti che ti sanno dire che questo o quello sport non piace ai telespettatori perchè dura troppo o troppo poco, perchè ha troppe pause o non ne ha affatto, perchè c'è una componente di lotta eccessiva o insufficiente, perchè monotona o indecifrabile.
Il Volley anni fa si è dato una bella ripulita, modificando non poche regole al solo fine di rendere al meglio se ripresa dal piccolo schermo.
Perfino la NBA effettua periodicamente piccole modifiche (i 14" con cui si riparte in attacco se la difesa avversaria devia il pallone fuori campo), proprio per mantenere il già elevatissimo consenso televisivo: insomma, non si smette mai di crescere, anche quando si è primi.
Noi invece continuiamo a modificare le regole o gli atteggiamenti arbitrali in funzione di parametri che nulla hanno a che fare con lo spettacolo, nè con l'etica sportiva. E? giunta l'ora di cambiare, ultimi tra tutti.
Oppure continueremo ad illuminare uno sport che non vuole vedere nessuno.
Ciao Edo,
RispondiEliminasu questo argomento sono completamente d'accordo con te.
Grazie. Come, cosa e da che punto di vista cambieresti?
RispondiEliminaE' importante fare esempi concreti.
Non ho idea di quali regole di gioco dovrebbero cambiare, un esperto di marketing invece lo saprebbe.
RispondiEliminaLe regole veramente da cambiare sono i vincoli ad entrare nella pallanuoto per una squadra (obbligo giovanili, età massima, no giocatori stranieri): queste regole stupide e miopi hanno portato ad avere solo 70 (SETTANTA!!!) squadre nella categoria promozione in tutta Italia
I giocatori delle serie inferiori sono fondamentali per creare una massa critica di "telespettatori" e non avere squadre è un gravissimo handicap