Questo il laconico commento della FIN sui dati Auditel relativi alle finali maschile e femminile della massima serie di Pallanuoto. Dopo essermi chiesto se si trattasse di record positivo o negativo, mi è venuta voglia di vedere cosa succede negli altri sport considerati di nicchia.
di Edoardo Osti
di Edoardo Osti
Una analisi molto interessante, volta a dimostrare come "Il rapporto 1 a 300 dei diritti televisivi riconosciuti al basket ed al calcio non è poi così giustificato", riporta dati 2012 relativi al passaggio del basket e del volley che riassumo in questa tabella:
Quando
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Quanti (media)
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Anticipo del sabato pomeriggio
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206.000 spettatori
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Posticipo domenica sera
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153.000 spettatori
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SuisseGas
Final Eight
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220.000 spettatori
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Quando
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Quanti (media)
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Finale Coppa Italia
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249.000 spettatori
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Tie Break
Lube Macerata - Diatec Trentino
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429.000 spettatori
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Attenzione, sono numeri che si avvicinano a quelli delle gare meno importanti della Serie A di Calcio, il che significa che Basket e Volley stanno acquistando terreno sul mercato dei diritti televisivi, mercato che noi al momento non sappiamo nemmeno in che via risieda.
Insomma, se la nostra gara più importante della stagione attre 78 mila spettatori, pari al 33% della media del basket e quasi 1/4 delle cifre raggiunte dal volley, allora credo che ci sia molto da fare.
Ma non credo che si possa dare tutta la colpa all'istituzione FIN, che pure ha macinato poco in questi anni.
Occorre creare una strategia e adottarla tutti insieme: purtroppo siamo molto abituati a stare seduti a guardare e a lamentarci.
Quando capiremo che (anche) questo è il nostro grande limite e cominceremo a porvi rimedio sarà il momento in cui risorgeremo.
Cominciamo anche solo a comunicare di più, a connetterci tra di noi: io, nel mio piccolo, vi segnalo la mia pagina facebook e il mio profilo twitter. La speranza è che vi connettiate almeno con me.
78.000 e 40.000,rispettivamente per gli uomini e per le donne,è un record negativo.Non ho visto i dati auditel delle coppe europee femminili,vinte dal Recco e dall'Imperia,la coppa europea dell'Italia.Forse si potrebbe fare un raffronto meglio.Ho scritto in altri post,che l'80% della partita è nelle mani degli arbitri e che il pubblico non capisce i falli ed i controfalli perchè non ci sono regole certe.Se una giocatore compie fallo con la palla distante,non si può dare il controfallo,ma far continuare l'azione e dopo finita l'azione si punisce,con l'espulsione,l'atleta che ha fatto il fallo.
RispondiEliminaPenso che l'accostamento con altri sport (pallavolo e basket) sia un buon termine di paragone dato che sono certamente più avanti della pallanuoto.
RispondiEliminaPer me, considerato che la pallanuoto e' uno sport difficile da comprendere (in generale) e ancor di più in televisione direi che i dati siano ottimi...certo come dice Osti c'è sempre da fare e nella pallanuoto si pensa molto alle polemiche alle critiche (molto spesso gratuite) senza rimboccarsi le mediche, alzarsi dalla sedia e cercare di dare un contributo con fatti e non solo parole.
Caro Edo, a mio avviso bisogna partire dalle fondamenta per raggiungere la "vetta". Purtroppo le società, soprattutto in quasto drastico periodo, pensano che l'investire sull'immagine, sulla comunicazione, ecc. sia un puro costo che non VOGLIONO affrontare. Questo fa si che non ci sia, a livello locale e soprattutto a livello nazionale pubblicità sul nostro sport in generale. Se tantissime piccole realtà incominciassero a lavorare per farsi largo tra i soliti noti (calcio, volley, basket in primis) tutto il movimento allargherebbe l'orizzonte. Invece ognuno pensa al proprio orticello e spesso chi organizza iniziative e cerca di dare visibilità lo fa perchè appassionato. Una volta che l'appassionato non c'è più o si ha la fortuna di averne un'altro oppure quanto costruito viene distrutto o comunque non portato avanti. E' un discorso lungo questo e nel nostro piccolo qualcosina stiamo facendo. Ti mando un articolo, magari può essera da spunto per qualche addetto ai lavori! ciao
RispondiEliminaNon conosco i dati relativi ad altre manifestazioni sportive extra - calcio, ma questi a una prima occhiata sembrano desolanti. Il problema è che la TV per me è il punto di arrivo di un lavoro di promozione, e non quello di partenza: se per il campionato si riempissero le piscine anche la TV trarrebbe motivi di interesse, ma secondo me è sbagliato pensare che qualcuno decida di andare in piscina dopo aver visto una partita in TV....
RispondiEliminaVorrei gettare un sasso nello stagno, perchè credo che se non si cambia radicalmente, tra 20 anni saremo qui a parlare delle stesse cose, anche a costo di passare come “eretico”.Voglio sostenere l'idea di un confronto continuo, in un ambiente tendenzialmente autoreferenziale ,spesso impermeabile agli scambi per interessi di bottega.Premetto che la mia esperienza è di provincia, ma credo che è da qui che bisogna partire(la famosa “base”) per crescere davvero.
RispondiEliminaCome posso contribuire alla discussione? Partirei con alcune osservazioni credo oggettive: la prima è la problematica legata alle strutture; è difficile paragonarsi non dico con il calcio, ma anche con basket, pallavolo e rugby. Un medio comune come il mio(Reggio Emilia) ha un solo impianto adatto alla pallanuoto; quante palestre (anche modeste) e campi all'aperto ci sono invece? Qui partiamo già con un problema “forte”, cioè gli spazi dedicabili all'attività. A questo si aggiungono elevati costi di gestione delle strutture, che si orientano verso attività remunerative, riducendo ulteriormente spazi ed occasioni. Uscire da questa problematica è molto complicato. Dalle nostre parti il rugby entra nelle scuole elementari; con 1–2 istruttori ed un atrio(badate bene,atrio,non palestra)posso già abbozzare attività costruttive che possono appassionare i ragazzi.Voglio fare la stessa cosa con la pallanuoto? Ci vuole un pulmino x portarli in piscina, perdo mezza mattina, gli insegnanti non sanno nuotare e non vogliono saperne di prendersi questo tipo di responsabilità etc...Partiamo con un grande handicap, pressochè incolmabile. Quindi il nodo da sciogliere penso sia altrove: come attirare l'interesse della gente e soprattutto dei ragazzi? Come tutti sappiamo il veicolo televisivo è decisivo ed ahimè, nonostante la nostra passione, la pallanuoto in tv è poco più che uno spettacolo per iniziati, come le lezioni universitarie Nettuno alle 3 di notte. Perchè? Perchè semplicemente è incomprensibile: grandi battaglie a centro- boa, miriade di fischi, un espulso ed una superiorità numerica, sempre decisiva per determinare il risultato. Difficile che un non esperto si appassioni, a meno che non sia una finale olimpica con la Nazionale. Perciò ci vorrebbe un grande coraggio riformando completamente il gioco e le regole, per renderlo più veloce, fluido e spettacolare, quindi più televisivo .Qui veramente si può e ci si deve sbizzarrire con le idee. Personalmente ho un rovello: quale è quello sport che premia in maniera così evidente la fase difensiva a quella offensiva come la pallanuoto? Mi riferisco alla difesa sul centro–boa, talmente dura che l'attaccante principe ha come quasi unico obiettivo non il gol ma l'espulsione a favore (non parliamo poi di serie inferiori o campionati giovanili, dove spesso (complici anche arbitraggi discutibili) il centro è caricato a due mani, con l'acqua agli occhi quando va bene, per cui nessuno si avventura a passare un pallone in quelle condizioni, quindi l'espulsione non arriva quasi mai.Questo lo trovo ai limiti dell'autolesionismo, anche perchè (parlo soprattutto a livello giovanile) i ragazzi possono farsi del male allontanando loro e le famiglie da questo sport. Credo invece che si debba puntare sulla velocità, sul gol, sull'intuizione fulminante di un giocatore di talento, piuttosto che sulla forza bruta (avete presente il basket? I giganti da 2.15 servono, ma le partite le vincono anche i Bryant, i Paul, i Parker, perchè è lasciato spazio alla velocità, alla fantasia ed al tiro da fuori).Quindi parto con alcune idee/provocazione per rendere più divertente per chi guarda la partita:1) allargamento delle porte: più pericoloso il tiratore, meno chiuse le squadre, più spazio per il centro e più visibilità per gli arbitri della zona nevralgica del gioco.
2) Consentire all'attaccante di allontanare il difensore in maniera non violenta per “pareggiare” una netta posizione di svantaggio rispetto al difensore.Non vado oltre sperando di aver dato alcuni spunti di discussione
I dati sono buoni,teniamo presente che praticamente conoscevano l'evento quasi solo gli addetti ai lavori...pertanto bisogna lavorare in modo inteliggente e spingere il prodotto pallanuoto che non e' secondo a nessuno.
RispondiEliminaE' UNA SVECCHIATINA NON FAREBBE MALE!!!