Càlati giunco ché passa la piena
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In origine il titolo che avevo scelto era: "Gimmi Guidaldi, fatti i cazzi tuoi".
Titolo pesante, vero?
Bè, non tanto, se poi lo confronti con i contenuti dei commenti che trovi in questo articolo di waterpolodevelopment.
Ho appena finito di leggere l'intervista di Corcione a Gimmi Guidaldi e sono rimasto sconcertato dai commenti che sono seguiti.
Conosco Gimmi da quando aveva 14 anni e io passavo qualche week-end al Foro Italico. In uno di questi venerdì-sabato mi incantai nel vederlo palleggiare di destro come di sinistro durante un collegiale della nazionale di categoria, e il giorno dopo recuperare la controfuga di un Silipo qualunque in una Lazio-Posillipo guidata rispettivamente da Formiconi e Paolo de Crescenzo. Era la fine del 2001, o forse del 2002.
Ricordo anche quando fu messo in croce perchè a nemmeno 18 anni fu chiamato in nazionale maggiore e fu criticato perchè nell'intervista che seguì su waterpolonline non risultò abbastanza ossequioso.
Ricordo infine le nostre chiacchierate, quasi tutte spensierate, alcune riferite all'impegno in AGP, agli sbattimenti privati, al tempo sotratto ad amici e fidanzata, il tutto per amore del proprio sport e perchè si crede nel valore dell'impegno.
Stasera leggendo l'articolo su wpdw ho immaginato lo sconforto con cui Gimmi ha detto certe cose e così ho riflettuto su ciò che brucia (e non credo smetterà mai) dentro di me per colpa della pallanuoto.
Ho partecipato in prima persona ad alcuni eventi della Lega Pallanuoto, ho partecipato attivamente alla vita di AITP (non come Franco Falcone, che si è fatto un mazzo così, ma qualcosina l'ho fatta), ho visto morire tra le mie mani waterpolonline.
Tutte queste esperienze le ho vissute con l'amarezza di chi sente attorno a sè solo e unicamente indifferenza: niente collaborazione, niente sostegno, niente entusiasmo nè passione (quella che poi ci piace dire di avere per questo sport, ma che poi all'atto pratico è evidente che la riponiamo nel cassetto quando serve).
Credo che siano le stesse frustrazioni che vive oggi Guidaldi, accentuate poi da commenti balordi.
Insomma, Gimmi, chi te lo fa fare? Ti esponi, ci rimetti del tuo, per chi? Per quattro anonimi che hanno difficoltà ad esprimersi in un italiano non dico decente, ma almeno come il figlio di Bossi.
Ti becchi pure le critiche perchè non hai mandato i bollettini.
L'anonimato è una bella arma, la mafia la usa con successo da tanto tempo: "Càlati giunco ché passa la piena".
Eppure sai che ti dico? Che hai ragione, perchè anche durante le stagioni di AITP l'aria che ho respirato (a parte i soliti noti) era di "armiamoci e partite" e che molti tecnici si svegliavano per partire a favore della crociata "pro domo loro", ma mai quando di mezzo c'era l'esonero di un collega.
E che dire di waterpolonline? Bellissimo, straordinario, finchè il magnate si è rotto di buttare denaro e io mi sono deciso a chiedere dagli 1 ai 2 euro l'anno. A quel punto il "bellissimo, straordinario"; è diventato quasi all'unanimità: "puoi anche crepare, tanto c'è un altro sito".
Insomma, Gimmi, io sono con te. Vuoi il mio pensiero? Continua ad essere quel che sei, a spingere per migliorare le cose intorno a te, perchè è quel che faccio anche io ogni giorno.
Questo è il mio pensiero, e spero lo sia di tanti altri, purchè non anonimi.
Con l'anonimato mi ci spazzo il culo la mattina.
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