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mercoledì 24 aprile 2013

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E' la prima volta che sento parlare o aprire un dibattito su questo argomento; probabilmente perché si dà poca importanza a questo momento, ormai considerato di routine e di prassi di ogni partita.

 Non a caso, il 90% degli allenatori (io compreso) non preparano il discorso prepartita, e si affidano all'improvvisazione, finendo poi per ripetere continuamente le stesse cose. 

Ulteriore prova della scarsa importanza che si dà a questo aspetto è data dall'assenza totale di questo argomento anche nei "corsi allenatori" e nei clinic di aggiornamento che ogni anno vengono fatti.

C'è dunque da chiedersi quanto determinante sia per la prestazione il discorso pre-partita.
Personalmente ritengo che l'aspetto e l'approccio mentale ad una partita ricoprano l'80% della prestazione della squadra in quella specifica partita. Anzi, si può compensare alle differenze di tecnica, tattica e preparazione fisica proprio "infondendo una carica agonistica" nei proprie atleti. Quante volte capita che le squadre "più forti" sulla carta trovano difficoltà fino anche a perdere punti preziosi, proprio con le squadre piu deboli? 

Il discorso pre-partita dovrebbe servire a prevenire questo.
Ma siamo sicuri di "farlo" nel modo giusto? Forse è questa la vera domanda. 
Come dicevo qualche riga sopra, l'improvvisazione è la pratica più usata, e spesso ci si basa per i propri "sermoni" anche ai "discorsi" subiti da atleta o sentiti da altri allenatori (che a loro volta li hanno sentiti dai propri etc...).

Altro aspetto importante è l'interlocutore del nostro discorso. Non si può fare un discorso con lo stesso linguaggio, la stessa dialettica senza considerà la loro età. Se si ha di fronte una giovanile (e anche qui c'è differenza tra una U13 rispetto una U17) rispetto una prima squadra, l'approccio deve essere completamente diverso. Ma anche qua, nessuna indicazione ci viene data. (Per esempio, ha senso esasperare l'agonismo o parlare di tattica con gli U13???)

Infine due parole sul discorso post-gara. Dopo i primi anni da allenatore in cui lo propinavo sistematicamente "rivivendo" la partita in ogni istante, mi sono accorto della sua inefficacia per due motivi.

1) L'attenzione era pari a zero. L'impegno agonistico aveva già prosciugato tutte le "energie" mentali della squadra. Diventava un parlare a vuoto.
2) Il discorso che ne veniva fuori era "a caldo" e poco articolato "buttando in pasto agli atleti" gli aspetti della partita " in modo caotico e senza un filo logico.

Molto meglio un breve briefing il giorno dopo, con maggiore calma, prima dell'allenamento, focalizzando la propria squadra sugli aspetti che non avevano funzionato e dando dei piccoli obiettivi a breve termine (ovvero per la partita successiva).

Fabio Frison

Fabio ha scritto questo intervento in risposta al mio articolo sul discorso prepartita.
Se vuoi partecipare alla discussione aspetto il tuo commento o la tua mail per un post all'indirizzo 
edoardo (punto) osti (at) gmail.com.


1 commenti:

  1. Il discorso pre-partita lo prepariamo in settimana e nasce da un canovaccio che dipende da alcuni fattori di base:

    - confronto tra i tecnici
    - avversario
    - situazione e comportamento squadra in settimana
    - tipologia di gara da affrontare

    La ricerca delle frasi giuste da dire, senza scimmiottare discorsi
    estratti da film di vario genere, è secondo me la parte più difficile.

    La mia conclusione è che anche il discorso pre-partita va personalizzato il più possibile, conoscendo gli atleti e cercando di toccare le corde giuste di ognuno, e che va preparato concetto dopo concetto durante la settimana.

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