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venerdì 2 maggio 2014

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Vi ricordate del mio post-video relativo al pensiero di Ettore Messina?
Ecco che cominciano ad arrivare le prime considerazioni.
La prima che ti propongo èa firma Fabio Frison, coach del NC Monza.
Eccola:

Faccio una premessa. E' evidente che fare un discorso generale su questo argomento sarebbe poco esaustivo e incompleto. Serivrebbe un'analisi lunga e dettagliata.
E' altrettanto evidente che non esiste in senso assoluto l'allenatore "bravo", ma esistono diversi allenatori bravi, in funzione dell'età, sesso, categoria etc... che si allena.

La frase riportata da Ettore Messina è giustamente identificabile ad una filosofia di gioco, ad un approccio mentale condizionato da diversi fattori.

Per cultura e tradizione la "scuola italiana" è una scuola difensivistica. In tutti gli sport gli allenatori partono dalla difesa nella costruzione della propria squadra e nella costruzione dei giocatori. Sistemata la fase difensiva, si cerca di dare alla squadra "strumenti tattici" per attaccare la difesa avversaria.

E qui ci sono 2 tipologie di allenatori:

- Quello che sviluppa la sua idea tattica e la fa applicare ai suoi atleti.
- Quello che adatta il gioco in base alle caratteristiche dell'avversario.

Le considerazioni di Messina sul gioco americano prescindono essenzialmente dagli obiettivi che lo sport americano ha rispetto a quello Italiano. In America, lo sport professionistico è concepito come spettacolo. Marketing e showbusiness sono i principali focal point dei vari sport. Se pensiamo anche all'organizzazione dell' NBA come campionato, si cerca sempre lo spettacolo, l'incertezza e la suspence. In Italia sarebbe impesabile un campionato come quello dell NBA.

E' chiaro che per fare spettacolo ci voglio gesti tecnici estemporanei, genialate dei propri campioni, che decidono di risolvere una situazione di gioco con il proprio bagaglio tecnico e la propria inventiva tattatica. Compiendo cose che nessuno mai si sarebbe mai sognato di fare.

Questo permette di avere giocate spettacolari e imprevedibili. Ed è quello che vuole il pubblico. Per questo il lavoro del tecnico è quello di dare più palle possibili ai propri giocatori di talento. Saranno poi loro a risolvere le partite con le loro giocate. Più palle a loro = più giocate spettacolari = più palle vincenti.

In Italia invece il gioco è molto più ingessato. C'è molta ricerca di disciplina tattica. L'allenatore vuole avere il controllo della partita e della squadra, fino ad avere (da parte di alcuni tecnici) quasi repulsione per l'imprevedibilità ed i giocatori di talento. Perchè l'imprevedibilità non è gestibile, non è controllabile. In Italia il risultato è molto più importante dello spettacolo, e questo influenza molto il lavoro del tecnico.

Tempo fa lo stesso Benitez (nel calcio) aveva fatto una considerazione simile del calcio Italiano. Troppo difensivista, troppo legato a schemi. E questo impediva al gioco di evolversi, di essere spettacolare.

Gli allenatori americani sono bravi in america, quelli Italiani in Italia.

Fabio Frison

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