Ok, non c'è bisogno di un poema: vi dirò con un semplice esempio perchè l'entrata gratuita alle partite di pallanuoto è un lento e inesorabile suicidio.
L'esempio me lo suggerisce la città in cui vivo, Roma, città turistica per eccellenza e pertanto ricca di ristoranti e bar.
Non è tutto rose e fiori: si nota infatti un impressionante turn-over di locali che aprono e chiudono pochi mesi dopo, a causa di affitti troppo alti da sostenere se non si riesce a conquistare in poche settimane una clientela numerosa e soprattutto affezionata.
Dei due bar che trovo sulla mia strada verso l'ufficio uno ha posto, subito dopo l'apertura, un cartello sulla strada, nei pressi dell'ingresso, con una dicitura semplice: "cappuccino+cornetto a 1,30€".
Il cappuccino non è male, il cornetto è così così. Diciamo che per quella cifra ti offrono un prodotto che non ti avvelena ed esci moderatamente soddisfatto. La cosa è andata avanti un mese, durante il quale il passante ha avuto modo di provare l'offerta più volte, e lentamente la sua attenzione si è spostata verso altre cose: la simpatia del barman, con cui è facile chiacchierare prima di proseguire la strada verso l'ufficio; l'accoglienza del locale; la comodità di averlo lungo il percorso.
Insomma, la qualità non è secondaria ma non è nemmeno l'unico aspetto che il cliente considera. Dopo un mese l'offerta speciale scompare ma si è formato un piccolo contingente di clienti fidelizzati.
Stessa strada, stesso percorso, altro bar. Mi hanno parlato di un cappuccino ottimo e di cornetti artigianali,di una barista più bella di una velina, di un immesno tv schermo piatto 50" per vedere le partite con sky e di un'ottima connessione wi-fi gratuita. Non saprò mai se tutto questo sia vero perché il bar ha chiuso pochi giorni fa, strozzato dagli affitti ma copevole di non aver prestato la minima attenzione a pubblicizzare la propria merce di prima qualità.
In sintesi: io posso abbassare il prezzo della mia partita fin che voglio, ma tutto questo resterà un vantaggio dei soli clienti abituali, se non lo rendo pubblico, se non raggiungo nuove orecchie.
Inutile pensare che con la sola scelta di eliminare il prezzo riempiremo gli spalti: questo esperimento sta fallendo ogni giorno da circa 20 anni.
Non si può prescindere dalla comunicazione: è questa che, richiamando nuovi clienti (da fidelizzare attraverso un adeguato pricing e una qualità che almeno non deluda) fa la differenza.
Suggerisco quindi a tutte le società di preparare un piano di comunicazione che spinga nuovi tifosi a vederci in azione, ripristinando l'entrata a pagamento. Successivamente, ma è sempre una azione di comunicazione, sarà importante comunicare che ci sono alcune strade per agevolare la visione della partita (biglietto unico per intera famiglia; se porti un amico paghi metà prezzo; se fai la tessera annuale paghi solo il 50% del totale etc.).
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Sono assolutamente d'accordo sul Tuo intervento, mi sembra assurdo non qualificare uno spettacolo come una partita di pallanuoto rendendo tutto gratuito.
RispondiEliminaSe sono un appassionato di cinema, prima di assistere alla proiezione del film mi chiedono giustamente 4/5/6/7 euro, perchè per vedere una partita deve essere sempre tutto gratuito ?
Ora magari in proporzione con l'evento ma se proprio non sai che fartene di queste cifre cara Società Pinco Pallino ( e qui potremmo discutere una vita ... ) le metti in una busta e le doni in beneficenza.
La pallanuoto va valorizzata con varie iniziative per far assistere ad uno spettacolo sportivo, e non voglio pensare che dietro all'ingresso gratuito ci sia la mancanza di volontà di mandare la segretaria alla SIAE per svolgere i regolari compiti.
Io credo che una cifra modesta siano in grado di pagarla tutti quindi ben vengano gli ingressi a pagamento alle partite ma attenzione Società di casa, devi creare l'evento partita con tutte le iniziative possibili.
Ciao Gian, grazie per il tuo commento.
RispondiEliminaSpero di dover ringraziare anche altri commentatori che non la pensano come noi ma che vorranno alimentare una discussione dove non necessariamente la si pensa allo stesso modo.
Attendo ... :)
non credo che il pagamento di un biglietto serva alla diffusione della
RispondiEliminapallanuoto, almeno nella mia città.... gli spalti sono vuoti per qualsiasi incontro di qualsiasi categoria, tranne i parenti e gli amici nessuno ci onora della sua presenza....le piscine si riempiono sono in caso di grandi eventi, ed in tal caso il biglietto c'è....ci vuole maggiore visibilità, la pallanuoto è ancora uno sport "sconosciuto"....
Ciao Milena. Concordo con te. Applicare un prezzo alla partita non serve ad aumentare il numero di spettatori. Esattamente come l'ingresso gratuito. Nel mio post io parlavo di informare, pena la morte del nostro anonimo sport.
RispondiEliminaL'entrata gratuita sempre è dimostrato non attirare pubblico, è quindi auspicabile che venga introdotto il "biglietto" per la pallanuoto.
RispondiEliminaPenso che un biglietto da 5 euro (a cui aggiungere l'entrata gratuita per i figli o cose simili) sia giusto per le categorie dalla C in su.
Per quanto riguarda il "creare l'evento"... si, vero, tutto giusto, ma una società NON proprietaria dell'impianto purtroppo avrà infinite difficoltà a fare qualcosa in più della semplice partita (e questo è un altro grande freno alla diffusione della pallanuoto)
Ciao
Angelo
Come si fa a non essere d' accordo con il pensiero di Osti?? Il valore di uno sport lo si da anche e non esclusivamente dal prezzo del biglietto, e a prescindere da tutti i problemi organizzativi un minimo di valore, al sacrificio e alla bellezza di un evento lo si deve dare dando un segnale del genere!!
RispondiEliminaIn Liguria vi siete chiesti il perche' fanno da tempo tutto cio??
Sia chiaro che la visibilita' è importante ed aggoingo che la pallanuoto dobbiamo sperare che SKY possa prelevare al piu' presto i diritti del nostro campionato x poter valorizzare un pochino in piu' questo splendido ma trascurato sport!!
Ciao Angelo, spiegami meglio le difficoltà che le società non proprietarie dell'impianto avrebbero a proporre eventi, potrei non essere d'accordo con te ...
RispondiEliminaPer Anonimo: grazie per il tuo commento, che mi trova d'accordo a metà. Molto presto dirò la mia sul matrimonio tra Pallanuoto e Sky.
RispondiEliminaEdoardo, sai benissimo come la penso da sempre. Nell'immaginario della gente ciò che non ha un prezzo non ha un valore. La pallanuoto non sfugge a questo pensiero:uno spettacolo che non costa è uno spettacolo che non vale. Nel nostro mondo, poi,il problema è un altro, ed è ancora più grave. Ci sono club, anche importanti, alle cui partite si entra gratis, ed i dirigenti stessi di questi club condividono, nella loro anima, la convinzione che bisognerebbe pagare un biglietto per l'ingresso. Ma questa convinzione non è tanto forte da far vincere loro la pigrizia di relazionarsi con la SIAE, far stampare i biglietti, provare a venderli, stampare della anche misere locandine fatte al pc , distribuirle poi nei punti strategici( che faticaccia infame...)etc etc. Da noi esiste il problema di "chi fa cosa"! questo è quello che ci rovina...da noi sulla pigrizia e la poca volontà di fare si costruiscono convinzioni, teorie e anche scelte di natura tecnica! il biglietto è solo un esempio di quanto povero mentalmente e culturalmente sia il nostro sport. Paradossalmente io penso che l'esempio deve venire dai club poveri, più scalcagnati e di basa categoria...chissà che la vergogna non faccia fare dei passi a chi dovrebbe essere da esempio. Bruno
RispondiEliminaCiao Edo,
RispondiEliminati devo una risposta:
i problemi e le difficoltà ci sono sia nel giorno della partita, ovvero una squadra non proprietaria spesso si trova a giocare con tempi contingentati e molto stretti (penso ti ricorderai l'affollamento dello sterlino) rendendo problematica ogni altra attività, sia negli altri giorni, ovvero sarà difficile che la dirigenza della piscina ti affidi spazi nell'impianto in cui tu possa fare pubblicità.
Certo le soluzioni ci sarebbero: si potrebbe associarsi tra squadre e quindi i tempi si dilaterebbero e qualcosa si potrebbe fare, ma, nella mia esperienza personale, le squadre purtroppo pensano più a rubarsi gli atleti che a fare progetti comuni.