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giovedì 24 aprile 2014

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By Giuseppe Maggi - Si chiude non senza colpi di scena e forti emozioni il secondo turno dei quarti di finale per lo scudetto numero 95 della pallanuoto maschile.

Un aperitivo bello carico di aspettattive a Napoli, dove l’Acquachiara è scesa in vasca a provare il ribaltone sul Savona, forte del +5 guadagnato tra le mure amiche della Zanelli. Il team di De Crescenzo sembra aver imparato bene la lezione incassata la settimana precedente, mettendo in acqua tutto l’orgoglio sanguignodel buon vecchio coach. I primi 3 quarti sono tutti di marca casalinga, che portano miracolosamente l’Acquachiara al 10-4, proiettati dunque verso una qualificazione dal sapore epico alla semifinale scudetto. Per un momento la “Legge della Scandone” sembra prevalere su tutto e tutti, come se il Savona fosse la vittima sacrificale innanzi ad un pubblico che non aspetta altro che il sommo sacrificio. 

Ma la stessa “Legge” si rivela un boomerang senza via di scampo per gli uomini di De Crescenzo. In debito d’ossigeno e di forze nervose, spese tutte nella folle corsa all’insperata rimonta, i partenopei sciupano più matchball durante l’ultimo tempo, per poi soccombere prima sotto il rigore trasformato da Elez ed infine crollare psicologicamente sotto il gol della vita di Goran Fiorentini. 

La dinamica del gol qualificazione è la cartolina del match; un’errore imbarazzante della difesa casalinga contro un navigato Fiorentini che non si fa pregare davanti all’inerme La Moglia, che non può far altro che gridare tutto il suo disappunto al reparto difensivo mentre raccoglie la palla in fondo al sacco. Gli ultimi minuti offrono il gruppo di De Crescenzo stordito daidue fulmini a ciel sereno del Savona nell’ultimo tempo, quasi in preda alla demotivazione più assoluta. 

Al suono della sirena che segna la fine del match sono solo abbracci nella panchina savonese, mentre dall’altra parte si fomenta la rabbia figlia di una delusione consumata in 8 tempi totali, con qualche rimpianto di troppo da smaltire. Lo sfogo di De Crescenzo ai microfoni RAI sulla formula (assurda) dei quarti con la modalitàandata/ritorno, invece della formula al meglio delle 3, è solo il giusto epilogo di una serata storta cominciata già nella gara di andata. Da segnalare una massiccia prestazione di Petkovic, che con le sue 5 reti ha provato invano a raggiungere la storica impresa per l’Acquachiara.

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