Sono tanti gli elementi che legano i due esoneri che hanno scosso la pallanuoto italiana in questi ultimi giorni.
Mario Sinatra e Riccardo Tempestini, entrambi Campioni d’Italia in carica, entrambi secondi in classifica, entrambi a gestire squadre che dopo aver saputo vincere in un anno difficile cercano di recuperare appieno il ruolo perso nell’estate del 2012.
Due carriere che già in quell’anno si erano incrociate, con Tempestini che subentrava a Sinatra sulla panchina del Rapallo che diventava Pro Recco. Due tecnici che preferiscono la calma e il dialogo alle urla e alla disciplina imposta.
Due tecnici alle prese con vertici societari che non solo non hanno dato la sensazione di supportarli quanto la situazione e le loro qualità avrebbero meritato, ma se ne dichiarano più o meno apertamente insoddisfatti.
E se giovedì scrivevo “Lo stile, questo sconosciuto…” commentando il comunicato con l’intervista a Luca Antonucci, in molti hanno definito una caduta di stile, ad essere buoni, le parole con cui a Tempestini si è detto, più o meno, “grazie di tutto, ma ora lascia fare a quelli capaci davvero”.
Fin qui le affinità.
Dove le vicende si differenziano è ... Continua a lggere
Affinità e Divergenze .... di Alessandro Arbocò
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