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mercoledì 25 settembre 2013

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Ok, il titolo non sarebbe preciso, ma secondo me è perfetto. Ti propongo l'intervento di Manuel Estiarte, invitato a parlare di Etica e di Valori.
Invece secondo me il suo racconto raccoglie il cammino e le sensazioni interiori di un campione.
Credo sia importante ascoltarlo, non per diventare campioni, ma per diventare uomini migliori.

L'importanza del gruppo - La Spagna che ha meravigliato il mondo per un decennio non è ancora nata, ma le premesse sono buone. Si incontrano due distinti nuclei, quello dei giocatori provenienti dalla Catalogna e quello emergente dei madrileni. Dalle scintille inevitabili scaturisce qualcosa di nuovo: invece di respingersi tra loro i due distinti insiemi si amalgamano, scambiandosi le caratteristiche fino a diventare un unico, grande, vincente gruppo.


A cosa serve il rispetto dell'avversario? - Rispettare l'avversario ti aita a batterlo? Forse no, ma ...


Un esempio al contrario? Eccolo - Segui il ricordo dei secondi che precedono la Finale Olimpica del 1992 tra la Spagna e il Settebello.


 Il gruppo prende atto della propria grandezza - Fu al termine di questa bruciante sconfitta, racconta Manèl, che la nazionale spagnola comprese il proprio valore. C'era che piangeva, chi imprecava e chi sbatteva oggetti al muro. Nessuno incolpò il compagno della sconfitta.


L'importanza della generosità - L'altruismo è qualcosa che ti sale da dentro, se fai parte di un gruppo così unito. Ecco un esempio molto interessante ( e come vedrete, anche un pò divertente ...)


"Eravamo perfetti uniti. Ma eravamo molto, molto vulnerabili, soli" - Non è retorica: arrivi al picco più alto del tuo sport, ti senti un semi dio. Eppure sei una persona normale, con la stessa vulnerabilità di tutti, a volte acuita dalla convinzione di essere diverso, migliore. Non perdere questa parte triste ma molto realistica, del racconto di Manèl.


E' tutto, fin troppo. Ti lascio il video integrale, che, lo confesso, ho ascoltato 3 volte di fila. Mi sono emozionato e ho riflettuto anche su una cosa che trovi tra le righe del racconto di Manèl, ovvero che una leggenda come Estiarte, che ha vinto tutto e più di tutti, racconta la propria crescita e quella del suo gruppo parlando molto non di una delle sue numerose vittorie, ma di una sconfitta.

Della sconfitta.

Di un evento che blocca 99 atleti su 100, li costringe ad abbandonare e a passare il resto della loro vita a rimproverare sè stessi, ad autocommiserarsi.

1 giocatore su 100, o, se vogliamo, 1 gruppo su 100, riesce invece a risorgere dalle proprie ceneri e a dare il via ad una lunga e strabiliante serie di successi mondiali. Accettare la sconfitta, imparare da essa rende più forti.

Nel caso di Manèl rende i più forti di sempre.

Edoardo Osti

P.S. Ecco il video integrale


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