A due passi dall'inizio dei mondiali Alby ha intervistato Alessandro Campagna, che non ha bisogno di presentazioni.
Tema della chiacchierata:
Sandro Campagna, cittì del 7Bello. Stratega, manager e comunicatore della pallanuoto. Cos’è il gioco all’italiana? E cosa ci aspetta ai Mondiali di Barcellona?
A parlarci non dà l’impressione di essere un allenatore di pallanuoto. Veramente. A tratti, dà l’idea di essere l’amministratore delegato di un’azienda multinazionale, con lo sguardo attento a ciò che fa, la mente sempre rivolta verso il futuro, e un occhio ai competitor.
Sandro Campagna non è, in effetti, un semplice allenatore di pallanuoto, e non perché è il cittì del 7bello, ma perché ci vede di più e meglio degli altri. È un manager, fatto e finito, e non guida una squadra, ma un progetto. Sandro ragiona decenni avanti e se fra vent’anni la nostra Nazionale vincerà in giro per il mondo, sarà anche grazie a quello che lui sta facendo oggi, ora. Abbiamo avuto la fortuna di fare una bella e approfondita chiacchierata con lui e abbiamo scoperto cose interessanti. Dal suo modo di comunicare la pallanuoto al suo famoso “gioco all’italiana” che… non esiste. Sandro è un vincente che pensa al futuro; un mastino con l’animo buono; un allenatore sempre presente in mezzo al campo.
Sandro. Nel mondo dello sport, ci sono simpatie e, soprattutto, antipatie più o meno sopite, più o meno riconosciute. Nel piccolo mondo della pallanuoto le divergenze aumentano ed è inevitabile che alcuni personaggi possano essere simpatici ad alcuni e anticipatici ad altri. Tutti, tranne uno: Sandro Campagna.Continua a leggere su SPOOME WEEK
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