Il Rugby e gli errori da non ripetere

"La tv... Tv "calcistica" (Dio ce ne scampi e liberi!)... Presenta sempre e soltanto i soliti fratelli Bergamasco, Castrogiovanni, Parisse. Non c'è verso che inviati speciali o cronisti avvicinino un Gori, un Benvenuti, un Venditti e dagli incontri ricavino servizi giornalistici 'vecchia maniera': approfonditi, esaurienti: illustrativi. La Tv va sull'"immagine", 'dannazione' dei nostri tempi."

 
Continua la collaborazione con Toni De Santoli, giornalista professionista ed esperto (nonchè praticante) di Rugby.
Questa volta Toni ha deciso di rispondere sinteticamente ad un mio vecchio post sul Rugby e sugli errori da non ripetere, articolo che ha attivato l'amicizia che oggi mi lega a Toni.

• Che cosa fa la grandezza della "nicchia"? La tradizione. La tradizione è linfa vitale. Senza di essa c'è il "nulla", non c'è l'afflato, non si riscontra un vero senso d'appartenenza. 

• La media di 663 spettatori paganti a partita... Questo "non" mi scoraggia, non mi delude affatto. Non m'interessano 10mila spettatori se poi più della metà di questi spettatori spesso si distrae, pensa ad altro, magari sfolla al 75mo. Quelle "poche" centinaia di appassionati rappresentevano il Rugby italiano da cui uscì la grande Nazionale italiana della seconda metà degli Anni Novanta, guidata da Georges Coste.

• Facile, sì, convogliare a San Siro o all'Olimpico 70mila persone, ma questo sa di 'coreografico', di 'edulcorato'. Una specie di moda, probabilmente passeggera.

• La FIR. Enorme, e prevedibile, sotto la presidenza Dondi, l'errore di aver tutto puntato sull'"immagine" e non sulla cura del tessuto agonistico. Ma l'accoppiata Rugby-Affarismo (ecco l'"immagine"!) non potrà mai dare i risultati sperati (sperati dagli ingenui). L'Affarismo non nutre passione per il Rugby; se ne serve, e perciò lo mollerà non appena lo riterrà ""improduttivo""
  
• La tv... Tv "calcistica" (Dio ce ne scampi e liberi!)... Presenta sempre e soltanto i soliti fratelli Bergamasco, Castrogiovanni, Parisse. Non c'è verso che inviati speciali o cronisti avvicinino un Gori, un Benvenuti, un Venditti e dagli incontri ricavino servizi giornalistici 'vecchia maniera': approfonditi, esaurienti: illustrativi. La Tv va sull'"immagine", 'dannazione' dei nostri tempi.

Toni Desantoli